Con il passare del tempo tutti i materiali utilizzati per la costruzione di tetti, balconi e terrazzi a causa di fenomeni naturali come l’azione degli agenti atmosferici ed in funzione della qualità di esecuzione di una determinata opera, possono mutare le proprie caratteristiche dando il via ad un lento processo di degrado.

L’impermeabilizzazione di tetti, strutture in aggetto o muri a contatto con la terra, marciapiedi e fondazioni, tende a perdere d’efficacia lasciando via libera al passaggio dell’acqua che comincia a farsi strada penetrando tra le cavillature e micro porosità dei materiali utilizzati.

 

INDICE:

Con il passare del tempo tutti i materiali utilizzati per la costruzione di tetti, balconi e terrazzi a causa di fenomeni naturali come l’azione degli agenti atmosferici ed in funzione della qualità di esecuzione di una determinata opera, possono mutare le proprie caratteristiche dando il via ad un lento processo di degrado.

L’impermeabilizzazione di tetti, strutture in aggetto o muri a contatto con la terra, marciapiedi e fondazioni, tende a perdere d’efficacia lasciando via libera al passaggio dell’acqua che comincia a farsi strada penetrando tra le cavillature e micro porosità dei materiali utilizzati.

 

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Impermeabilizzazione del tetto a falde

Per proteggerci dall’azione diretta della pioggia battente e degli agenti atmosferici in genere, l’impermeabilizzazione del tetto gioca un ruolo fondamentale.

I danni che possono derivare da una errata impermeabilizzazione in fase realizzativa o da negligenza e cattiva manutenzione nel caso si tratti di un tetto esistente, sono potenzialmente enormi:

  • strutture: sopratutto se le strutture sono sono costituite da travi, travetti ed assiti in legno,  le infiltrazioni possono causare gravi danni alla tenuta del tetto;

coibentazione: qualsiasi materiale coibente se bagnato, perde il potere isolante;

finiture: le infiltrazioni possono causare gravi danni a pavimenti, intonaci, porte interne e tinteggiature;

oggetti: qualsiasi oggetto posizionato in corrispondenza di una infiltrazione, può subire danni (tappeti, mobili, ecc).

Quando gli effetti del “tempo” sul tetto cominciano a farsi sentire è bene non procrastinare e provvedere subito ad eseguire i lavori necessari per metterlo in sicurezza, prima che si verifichino i primi fenomeni infiltrativi, con tutti i disagi che ne conseguono.

Le soluzioni per impermeabilizzare correttamente un tetto sono molte e generalmente si   identifica quella più adatta in funzione della tipologia di tetto. Com’è realizzato il tuo tetto? E’ presente una struttura portante in legno o in laterocemento?

Nel caso di struttura portante in legno, le operazioni di impermeabilizzazione, generalmente si traducono nella rimozione del manto di copertura (siano esse tegole, lamiera preverniciata, ecc) e dei travetti, per poi procedere alla stesura di un nuovo telo impermeabilizzante traspirante in grado di proteggere dalle infiltrazioni d’acqua gli strati inferiori (struttura ed isolamento) e garantire allo stesso tempo il passaggio del vapore acqueo proveniente dagli ambienti sottostanti.

Analogamente ai casi con struttura portante in legno, le coperture in laterocemento possono essere adeguatamente protette dall’azione dell’acqua mediante utilizzo di teli in tessuto non tessuto idrorepellenti e traspiranti o in alternativa attraverso l’applicazione di guaine bituminose (liquide o prefabbricate in rotoli).

Le guaine bituminose spesso si rivelano vantaggiose economicamente in quanto applicate direttamente sulla struttura esistente, consentono in molti casi di evitare di rimuovere la vecchia guaina ammalorata, semplicemente rigenerandola nel caso la guaina esistente non sia particolarmente compromessa.

Questo permette di evitare onerosi costi di mano d’opera e di smaltimento che invece l’applicazione di guaine liquide non consentirebbero, poichè per garantire un’adesione ottimale, si renderebbe necessaria la rimozione completa del manto impermeabile e la pulizia profonda del supporto.

 

Impermeabilizzazione balconi

Così come i tetti, anche le infiltrazioni dai balconi, se non risolte tempestivamente possono velocizzare il processo di degrado delle strutture generando gravi disagi e nei casi peggiori  rischi di stabilità della struttura.

In genere, si tratta di infiltrazioni più semplici da individuare rispetto a quelle che si manifestano in copertura e spesso ci vengono segnalate dalla comparsa di aloni gialli o grigi, sul plafone del condomino che abita al piano sottostante.

I balconi sono caratterizzati dalla superficie di pavimento relativamente contenuta, e presentano il perimetro aperto verso l’esterno su almeno un lato. Nonostante la superficie esposta all’acqua non sia molto estesa e spesso la pendenza faccia defluire agevolmente la pioggia verso l’esterno, è abbastanza comune riscontrare in città, l’esistenza di interi condomìni che presentano balconi la cui funzione impermeabilizzante risulta gravemente compromessa.

L’impermeabilizzazione dei balconi è l’unico intervento in grado di porre rimedio in modo definivo al problema delle infiltrazioni. Vediamo in cosa consiste in pochi semplici passi:

  • demolizione del pavimento e del passetto di pendenza, fino a mettere in evidenza il solaio in cemento armato;
  • rimozione del materiale impermeabilizzante inefficace. Sulla soletta in cemento armato generalmente veniva incollato del materiale impermeabilizzante differente a seconda del periodo di realizzazione dell’edificio: in genere cartonfeltro o velo vetro bitumato;
  • creazione nuovo massetto di pendenza con inclinazione di almeno 1%;
  • stesura nuovo manto impermeabilizzante da risvoltare adeguatamente su pareti, pilastri, soglie di ingresso;
  • posa pavimento e battiscopa a protezione dello strato impermeabilizzante sottostante e adeguatamente stuccato

 

Impermeabilizzazione copertura: perchè è rischioso risparmiare

Quando si tratta di eseguire l’impermeabilizzazione di una copertura, è sicuramente indispensabile individuare il materiale adatto al tipo di soluzione che si intende utilizzare ma è altrettanto importante individuare un bravo applicatore.

La precisione è molto importante in questi casi ed è bene tenerne conto durante i lavori che precedono la fase realizzativa della guaina, come la disposizione dello strato coibente sul solaio o l’esecuzione del massetto di pendenza.

Risparmiare in queste fasi, può voler dire affidarsi ad artigiani poco meticolosi nell’applicare lo strato impermeabilizzante, sovrapponendo in modo errato guaine e creando cordoli spesso troppo alti, accentuando in taluni casi difetti costruttivi e riducendo o annullando pendenze, creando così avvallamenti che impediscono il corretto deflusso delle acque.

L’acqua stagnante, insieme a depositi di foglie, semi, rami, sporco, favorisce la crescita di muschio o altra vegetazione che con il tempo provoca il prematuro deterioramento della guaina.

L’esecuzione di opere importanti come le impermeabilizzazioni, è bene venga seguita da un bravo applicatore e verificata da un tecnico, anche a costo di spendere qualcosa in più. La tranquillità che può dare la garanzia di aver eseguito un lavoro correttamente a volte non vale il risparmio di poche centinaia di euro.

 

L’impermeabilizzazione di un terrazzo

Generalmente i terrazzi hanno uno sviluppo in superficie maggiore rispetto ai balconi e sono posizionati ai piani più alti dei fabbricati, fungendo in alcuni casi da copertura per le unità immobiliari sottostanti. Per questo motivo è fondamentale che l’impermeabilizzazione  del pavimento sia curata minuziosamente e che non vi siano ristagni d’acqua dovuti ad errori di pendenza o a difetti costruttivi.

L’impermeabilizzazione di un terrazzo, può essere eseguita con lo stesso criterio utilizzato per i balconi o per l’impermeabilizzazione di coperture piane.

Nei casi in cui il terrazzo risulta protetto verso l’esterno da parapetti in muratura, bisognerà porre maggior cura nell’esecuzione di risvolti e sigillatura di dettagli importanti come ad esempio le pilette di scarico o le asole ricavate nei muri e che favoriscono il deflusso delle acque verso i canali di gronda.

Il rischio maggiore di alcuni terrazzi con parapetti in muratura infatti, è legato alla mancanza di un libero sfogo dell’acqua verso l’esterno, come ad esempio risulta possibile con parapetti metallici sollevati dal pavimento.

Questo può costituire un problema che può verificarsi in caso di intasamento delle pilette di scarico per via della scarsa manutenzione o dell’errato dimensionamento del canale di scarico.

In caso di abbondanti piogge, le pilette potrebbero faticare a smaltire l’acqua ed ecco che il terrazzo può trasformarsi in una vera e propria vasca e se il pavimento presenta microfessure o punti non impermeabilizzati a regola d’arte possono verificarsi gravi fenomeni infiltrativi.

Per una corretta impermeabilizzazione di un terrazzo, è fondamentale scegliere correttamente:

  • il sistema costruttivo da impiegare: nel caso di terrazzo protetto da parapetto in muratura ad esempio, compatibilmente con gli spessori di sottofondo esistenti, è buona norma realizzare al di sotto del massetto di pendenza, adeguatamente impermeabilizzato ad con guaina liquida, un ulteriore strato protettivo con guaina bituminosa;
  • materiali impiegati: la qualità dei materiali impiegati influirà sulla durata del lavoro finale e la sua resistenza nel tempo. E’ importante quindi analizzare correttamente la temperatura di esercizio di una guaina piuttosto che la compatibilità con collanti  o malte  che verranno utilizzate per la posa di piastrelle. E’ importante adoperare materiali con adeguate caratteristiche di elasticità e resistenza ai cicli di gelo e disgelo;
  • manodopera specializzata: un operaio con comprovata esperienza nel settore delle impermeabilizzazioni saprà certamente utilizzare i materiali corretti nel modo corretto. Applicarli con manualità e rispettare i corretti tempi di asciugatura.

Non preoccupatevi, non dovrete pensare a tutto voi. Incaricando operai specializzati e supportati da tecnici verrete guidati nella scelta dei materiali corretti ed verso la tipologia di impermeabilizzazione più corretta per il vostro caso specifico.

 

Impermeabilizzazione massetto: cosa tenere sotto controllo?

Come avrai a questo punto certamente capito, realizzare un ottimo manto impermeabilizzante non è sufficiente per garantire nel tempo una definitiva protezione e l’eliminazione del problema legato alle infiltrazioni.

Nel breve periodo si, la guaina svolgerà il suo lavoro in modo efficace tenendo lontana l’acqua dalla stratigrafia sottostante, ma con il passare degli anni, l’inosservanza di alcune condizioni, possono rendere inefficace la guaina e portare ad un rapido invecchiamento della struttura.

Vediamo insieme quali punti fondamentali bisogna rispettare prima di poter procedere correttamente con l’impermeabilizzazione del massetto:

  • verifica delle pendenze: è uno degli aspetti fondamentali prima di accingerci ad impermeabilizzare. Se le pendenze non sono garantite, sia che si tratti dell’impermeabilizzazione di un lastrico solare che di un tetto, l’acqua deve essere in grado di defluire velocemente verso i pluviali e non stagnare a lungo in aree avvallate;
  • verifica delle condizioni del massetto: il massetto sottostante può essere non ancora asciutto o presentare delle crepe o fessurazioni. Per velocizzare le attività di cantiere, spesso gli operai applicano il manto impermeabilizzante senza attendere i tempi necessari di asciugatura con il rischio che la guaina non aderisca perfettamente al supporto e che nel tempo si stacchi. Anche supporti poco puliti, che “spolverano” possono provocare lo stesso tipo di problema e compromettere l’adesione al supporto;
  • verificare l’esistenza dei giunti di dilatazione: sia in copertura che nel caso di terrazzi o balconi, oltre una certa superficie, è opportuno realizzare giunti di dilatazione in grado di assecondare le tensioni dovute al caldo e freddo ed evitare la rottura o fessurazione di guaine e piastrelle. Prima di procedere all’esecuzione dell’ impermeabilizzazione, è necessario verificare che sulla superficie da proteggere siano presenti i giunti di dilatazione ed individuare la tipologia di guaina più adatta a garantire la dovuta elasticità nei punti di giunzione.

 

Quando si usa l’impermeabilizzazione liquida?

L’impermeabilizzazione liquida, è una soluzione alternativa alla ben più nota impermeabilizzazione eseguita a caldo o a freddo, mendiante applicazione di guaina bituminosa.

Si realizza attraverso l’utilizzo di un materiale viscoso, mono o bicomponente, da spalmare direttamente sulla superficie da impermeabilizzare mediante spatola o rullo e in grado di asciugare in poche ore, assumendo l’aspetto di un sottile film gommoso, perfettamente aderente al supporto.

Grazie allo spessore ridotto (appena pochi millimetri), permette l’impermeabilizzazione completa di un terrazzo, senza dover necessariamente rimuovere il pavimento e risparmiando quindi onerosi lavori di demolizione e smaltimento delle macerie e di conseguenza permettendo interventi risolutivi a costi contenuti.

In tutti quei casi in cui non è possibile mantenere in essere il pavimento esistente impermeabilizzando e sovrapponendo un nuovo strato di piastrelle, l’utilizzo di una guaina liquida è comunque consigliata, se non altro per la velocità di esecuzione e le poche competenze necessarie per poter eseguire un lavoro a regola d’arte (sono sufficienti una buona dose di manualità e il rispetto dei tempi di asciugatura indicati dai produttori).

L’esecuzione di un lavoro svolto a regola d’arte prevede la rimozione del pavimento e dell’eventuale massetto sottostante, il rifacimento del piano di pendenza e la successiva posa di strato impermeabilizzante in due mani successive, prestando particolare cura nella posa delle necessarie bandelle da risvoltare obbligatoriamente in tutti i punti di intersezione tra pavimento parete.

 

Impermeabilizzazione del terrazzo con guaina bituminosa

Sebbene rappresenti il criterio costruttivo più conosciuto ed applicato, l’impermeabilizzazione del terrazzo con guaina bituminosa, non sempre si rivela essere la miglior soluzione.

La superficie oleosa della guaina non è quasi mai compatibile con i più diffusi materiali edilizi, quindi qualsiasi materiale applicato sopra uno strato impermeabilizzante realizzato con guaina bituminosa, rischia nel tempo di staccarsi o in gergo “fare cartella”.

La guaina bituminosa, generalmente applicata in due strati incrociati da 4+4 mm è sicuramente indicata in tutti quei casi in cui non vi sono particolari vincoli di spessore e laddove risulta possibile realizzare superiormente un massetto di pendenza da almeno 4/5 cm nel punto più sfavorevole.

In questo modo la guaina fungerà da membrana desolidarizzante consentendo al massetto le necessarie dilatazioni termiche.

In caso di spessori di massetto limitati, è assolutamente sconsigliato l’utilizzo di guaina bituminosa. Non aderendo in modo ottimale al supporto e anzi, fungendo da membrana desolidarizzante, sotto i 4/5 cm di spessore il sottofondo non risulterebbe sufficientemente resistente all’azione meccanica e rischierebbe nel tempo di lesionarsi provocando danni alla pavimentazione sovrastante, quindi generando potenziali fenomeni infiltrativi.

 

Impermeabilizzazione fughe terrazzo

Se la disponibilità di budget è limitata, non è il caso di disperare. E’ possibile eseguire alcuni interventi direttamente sul pavimento esistente e prolungare così la vita del pavimento, posticipando interventi più invasivi nel futuro anche di parecchi anni.

Si tratta di prodotti dalla consistenza viscosa da distribuire direttamente sulle piastrelle con rullo ed in grado di penetrare all’interno delle fughe tra una piastrella e l’altra, creando una barriera contro l’acqua.

Il suo aspetto trasparente permette di salvaguardare l’estetica del pavimento ed è adatto quindi a tutti quei casi in cui diventa problematico il reperimento di piastrelle non più in commercio.

Per quanto esistano prodotti molto efficaci in commercio, considero personalmente l’impermeabilizzazione delle fughe del terrazzo un intervento non definitivo a meno di non ripetere con cadenza periodica il trattamento sulla superficie oggetto di intervento.

 

Impermeabilizzazione doccia

Proteggere intonaci e salvaguardare le murature, non è indispensabile solo in esterno. Anche all’interno dell’ambiene domestico è bene adottare tutti gli accorgimenti per poter garantire lunga durata alle finiture interne, scongiurando così l’insorgere di muffe e umidità .

L’impermeabilizzazione della doccia ad esempio è ormai prassi comune e rappresenta uno dei punti da rispettare se si parla di costruire a regola d’arte.

Come per la pavimentazione di balconi e terrazzi infatti, la protezione di pareti e pavimento non può e non deve essere affidata alla semplice stuccatura delle piastrelle ma è opportuno realizzare al di sotto di esse una vera e propria barriera in grado di interrompere l’eventuale passaggio di acqua e consentirne allo stesso tempo l’evaporazione.

Durante l’esecuzione dell’impermeabilizzazione di una doccia infine, è bene risvoltare lo strato impermeabilizzante sul piatto doccia così da permettere ad eventuale micro particelle di acqua penetrata nel substrato di non infiltrarsi al di sotto di esso.

Il rivestimento ceramico posato successivamente farà il resto del lavoro proteggendo la guaina liquida sottostante e permettendole di tenere lontana l’acqua dagli strati interni della muratura.

 

Impermeabilizzazione muri contro terra

Proteggere fondazioni o muri perimetrali parzialmente o completamente interrati è un aspetto fondamentale per salvaguardare le caratteristiche degli elementi costruttivi di un edificio.

L’impermeabilizzazione dei muri contro terra permette infatti di tenere lontana l’acqua assorbita dal terreno durante le precipitazioni o l’umidità contenuta nello stesso e di conseguenza evita che le murature rimanendo a contatto possano creare problemi di infiltrazioni o umidità di risalita e dare origine all’insorgere di muffe.

Costruzioni di nuova generazione in parte assolvono a questa funzione utilizzando cementi completamente inassorbenti, ma su edifici del passato è molto diffuso riscontrare problemi di umidità in locali seminterrati come cantine o taverne ed è quindi di fondamentale importanza proteggerli quanto più possibile dall’esterno.

Sebbene esistano diverse tipologie di guaine adatte ad impermeabilizzare muri contro terra, fondazioni, ecc, il sistema più utilizzato è la posa di guaina bituminosa in rotoli, da applicare mediante l’uso di fiamma oppure a freddo.

Se installata con accortezza garantisce un’ottima tenuta all’acqua e può essere protetta da eventuali sassi o azione di radici presenti nel terreno, da una specifica membrana bugnata in materiale plastico da applicare subito dopo la posa della guaina, prima di effettuare le operazioni di riporto del terreno.

L’impermeabilizzazione mediante l’utilizzo di guaine bituminose, è di semplice realizzazione e consente interventi rapidi e sicuri, tuttavia è sempre bene accertarsi delle competenze di chi eseguirà il lavoro. Non sempre è sufficiente affidarsi a semplici muratori o artigiani tuttofare. I risvolti sul perimetro, la sovrapposizione dei rotoli, l’adesione al supporto, la corretta esecuzione dei cordoli, sono solo alcuni delle accortezze tecniche che solo un applicatore smaliziato potrà affrontare in modo adeguato, evitando spiacevoli ripercussioni negative sul lavoro svolto nel tempo e garantendo lunga vita alla struttura dell’edificio.

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