La tecnologia sta ricoprendo un ruolo sempre più preponderante nelle nostre vite e molte delle più recenti avanguardie tecniche stanno entrando anche nelle nostre case, sempre più automatizzate ed interconnesse. In questo articolo analizzeremo tutte le implicazioni di una casa domotica o smart, tra vantaggi, normative, funzionamento e costi.

 

INDICE

 

 

Cos’è un impianto di domotica

Per capire cos’è un impianto di domotica  bisogna partire dalla definizione di domotica. La domotica è una scienza, ed in quanto tale, studia la possibilità di integrare quanto già di buono abbiamo in nostro possesso con la tecnologia che si sta sviluppando a grande velocità, ovvero cercare di automatizzare, programmare ed impostare tutto ciò che riguarda la nostra abitazione (luci, elettrodomestici, cancelli, serrande, ecc.) attraverso dei dispositivi che si interfacciano con essi.
Cerchiamo di capire meglio.

Si sente parlare sempre più spesso di casa “intelligente”, perché effettivamente noi arriveremo ad avere un’organizzazione semplificata in generale della nostra vita, aumentando di gran lunga il nostro “comfort” semplificando tutte le nostre attività quotidiane.
Allo stesso modo aumenteremo la sicurezza avendo sotto controllo l’abitazione sia in nostra presenza che in nostra assenza, come nei periodi di festività dove magari decidiamo di spostarci per brevi o lunghi periodi.

Nonostante i buoni presupposti che facevano pensare ad una crescita dell’utilizzo della domotica, si evince molta riluttanza nel progettarla, consigliarla ed installarla. La domotica e i sistemi di controllo vengono visti come prodotti di nicchia, invece andrebbero inseriti su progetto iniziale come uno dei componenti indispensabili della gestione della casa.

L’errore che spesso fanno sia i progettisti che i committenti è pensare ad un impianto di domotica solo dopo aver predisposto l’impianto elettrico magari tirato i fili! Ovviamente poi costa molto di più!

 

In cosa consiste l’impianto domotico di una casa

Per capire in cosa consiste l’impianto domotico di una casa bisogna conoscere le varie funzioni che è possibile automatizzare. Quando si parla di automazioni, il funzionamento della domotica è tale da consentire la totale gestione di apparecchi elettronici. Significa avere una casa molto comoda e comandata a distanza grazie alla combinazione di tutte le tecnologie disponibili. 
Apparecchi elettronici, sistemi di sicurezza, gestione della comunicazione: citofono, telefono, fibra ottica, gestione dell’ambiente come la climatizzazione con la regolazione della temperatura, della velocità e dell’umidità dell’aria, illuminazione automatica, riscaldamento dell’acqua, irrigazione del giardino e gestione di piscine o irrigazione di campi, di serre in modo controllato e calcolato.

E’ infatti possibile automatizzare tutti i comandi che la persona esercita normalmente in modo manuale, avendo anche la possibilità di programmare accensioni e spegnimenti.
I sistemi di riscaldamento e condizionamento possono essere comandati a distanza (ad esempio la temperatura può essere modificata premiando così l’efficienza termica della casa, riducendo gli sprechi.


Nel caso degli impianti di videosorveglianza, sono possibili due soluzioni:

•    installare un sistema di sorveglianza IP, quindi una rete formata da più telecamere, collegate ad un computer, in grado di registrare ogni movimento, all’interno di un ambiente.
•    installare un sistema di sorveglianza analogico con DVR, na tecnologia innovativa, in grado di memorizzare i file video di più giorni e renderli immediatamente disponibili. Questo sistema prevede la cancellazione in modo autonomo dei vecchi file, così da liberare la memoria del dispositivo.
Gestione della sicurezza significa anche la protezione da incendi, fughe di gas e allagamenti. Far partire immediatamente una telefonata, in uno di questi casi, ai numeri memorizzati senza più mettere a rischio la vita di persone anziane o magari disabili, che hanno tempi di reazione differenti dai normodotati.

 

Componenti e funzionamento di un impianto domotico

Vediamo insieme componenti e funzionamento di un impianto domotico per sapere come realizzare al meglio un impianto di questo tipo.
In un impianto domotico abbiamo, in corrispondenza dei carichi controllati (ad esempio una lampada), dei moduli ricevitori e dei moduli trasmettitori.

Tali moduli comunicano fra loro attraverso tre diversi supporti: 

•    BUS di campo
•    onde convogliate
•    radiofrequenza

Premendo un pulsante (facciamo l’esempio di voler accendere una lampada), viene inviato il segnale per l’accensione/spegnimento del carico in questione.

In corrispondenza di quest’ultimo (ad esempio la lampada), è presente un modulo ricevitore che riconosce il comando inviato e alimenta/disalimenta il carico.

Ogni modulo trasmettitore o ricevitore possiede un indirizzo preciso assegnato al momento della configurazione dell’impianto. 
I "modulini elettronici" sono l’intelligenza della casa domotica, li installiamo dietro i pulsanti dell'illuminazione e dentro le scatole di derivazione. Il modulino elettronico, riceve un input dal pulsante e lo trasmette al modulino che si occupa di attuare la luce, messo nella scatola di derivazione.

Il collegamento fra i due modulini avviene tramite un unico cavo molto sottile che trasmette le informazioni "digitali".

Il cavo in questione si chiama BUS. L’impianto elettrico tradizionale richiede un cablaggio “rigido e fisso”: un sistema bus semplifica il cablaggio e ne moltiplica le funzioni.
I modulini della domotica e il cavo BUS, gestiscono con la stessa flessibilità e intelligenza tutti gli altri aspetti della casa come le motorizzazioni, i sistemi di sicurezza, le temperature, l'impianto audio.
Le prime installazioni con i sistemi Bus erano spesso viziate da vari inconvenienti, tanto che ancora oggi il ricordo di questi insuccessi continua a diffondere nel pubblico una certa diffidenza. Oggi invece l'impianto elettrico domotico risulta estremamente più snello e totalmente flessibile.

 

 

Architettura degli impianti domotici

Per comprendere davvero le differenze tra le varie tipologie bisogna innanzitutto classificare gli impianti domotici in base all’architettura ovvero in base al modo in cui i vari dispositivi sono collegati tra loro e a come vengono comandati:
 

1.    architettura centralizzata:

In questo caso esiste una sola unità di comando centralizzata, i comandi sono gestiti dall’unità centrale in base alla programmazione; le informazioni provenienti dai sensori sono sempre gestiti dall’unità di comando centralizzata;

2.    Architettura distribuita 

In quest’altro caso tutti i dispositivi sono in grado di eseguire autonomamente le funzioni; ad ogni dispositivo viene assegnato un nome univoco, in questo modo attraverso un protocollo di comunicazione tutti i dispositivi sono in grado di comunicare tra loro permettendo la realizzazione di determinate funzionalità.

3.    Architettura mista

L’unità di comando centralizzata è collegata ad una serie di centrali derivate dislocate nell’edificio che comunicano tra loro; è sicuramente l’architettura più efficiente ma anche più complessa e costosa. 

 

Progettazione e realizzazione di un impianto domotico

In una vita sempre più smart e immersa nella tecnologia, anche la casa non può essere da meno, ecco quindi che la  progettazione e realizzazione di un impianto domotico diventa no elementi fondamentali per la corretta riuscita di questo tipo di impianti.Di recente è infatti nata una nuova figura professionale: il progettista domotico.

Per la progettazione di un impianto di domotica si seguono queste fasi:

(1)    proposta al committente: raccogliere informazioni e dati relativi alle esigenze; si fa un’analisi dettagliata delle caratteristiche dell'edificio e delle necessità e delle aspettative del committente, al fine di poter prospettare le migliori soluzioni possibili
(2)    progettazione del sistema, da realizzare con l'interazione tra cliente e costruttore, se l'edificio è nuovo, o con l'architetto se è in ristrutturazione: significa decidere quali sottosistemi implementare e quali metodi di comunicazione fra le componenti impiegare;
(3)    selezione dell'installatore, se diverso dal progettista; 
(4)    installazione di cavi e infrastrutture elettriche, di illuminazione, audio, video e di comunicazione; 
(5)    gestione del progetto: il progettista si interfaccia con le altre figure professionali esempio elettricisti, architetto, etc.;  
(6)    selezione e installazione dei prodotti: il cliente decide quali componenti implementare in base al preventivo fatto; 
(7)    verifica e collaudo tecnico del sistema
(8)    passaggio di informazioni al cliente per imparare ad usare al meglio il sistema. 
Il resoconto finale dell’installazione comprende innanzitutto un elenco delle prove effettuate, poi una puntuale sintesi delle regolazioni/configurazioni effettuate su ogni apparecchio, ed infine l’indicazione delle eventuali modifiche di collaudo.

 

Normativa sugli impianti domotici

Anche la domotica ha la sua normativa che è bene non infrangere; Ci riferiamo alla HBES (Home and Building Electronic System).

La CENELEC EN 50090 (recepita in Italia come CEI EN 50090): le nove sezioni che stabiliscono i requisiti del sistema, dei componenti, i criteri della progettazione, per l’installazione, per la verifica e per il collaudo.

Vi sono poi tutta una serie di norme tecniche di riferimento, come la CEI 0-2 (per la definizione della documentazione di progetto), la CEI 64-8 (che riguarda gli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione) o la CEI 205-24, che definisce i requisiti generali per i sistemi elettronici per la casa e l’edificio e i sistemi di automazione e controllo degli edifici.
Con l’aiuto di un progettista specializzato si può evitare spiacevoli inconvenienti, e progettare correttamente e a norma la casa intelligente.

 

Quali sono i prezzi di un impianto domotico?

Prima di definire i prezzi di un impianto domotico  bisogna capire cosa comprende questo impianto. Ci sono diversi livelli di domotica e diverse tipologie di impianto. Possiamo sintetizzarle in tre fasce:
•    Domotica standard
•    Domotica integrata
•    Domotica “fai da te”


Costi della domotica standard
Per un appartamento di 100 / 120 mq un sistema di domotica standard che permetta, tramite uno schermo touch screen a parete, di:
•    Aprire e chiudere circa 5 tapparelle
•    Accendere e spegnere circa 20 luci
•    Controllare un cronotermostato
•    Controllare rilevatori di eventuali perdite di acqua o gas
Si potrebbero spendere tra i 6.000 € e i 12.000 € tutto compreso.

Costi della domotica integrata
Si tratta di impianti che necessitano di un progetto in quanto sono soluzioni ad hoc per la singola abitazione finalizzate a creare situazioni e scenari particolari, per emozionare o vivere in modo diverso certi ambienti della casa o creare certi effetti sugli ospiti.
Per questi sistemi non si può confezionare un insieme prestabilito di funzionalità, è quindi più difficile determinarne il prezzo in quanto la componente di “customizzazione” non lo permette a priori.
Se questi sistemi vengono realizzati in fase di costruzione dell’immobile, possono incidere circa il 5% del prezzo dell’immobile stesso. In alcuni casi di ville di prestigio si può arrivare anche al 10%.
Tendenzialmente possono costare intorno ai 20.000 €.

Costi della domotica “fai da te”
In questo caso i costi possono essere abbastanza contenuti.
Alcuni componenti si possono trovare sui più comuni siti di e-commerce a partire da 300 € ma si può arrivare facilmente a 1.000 € 
Si potrà così avere un insieme di componenti (sensori, accessori, luci, ecc.) assemblati più o meno bene ma non sarà un vero e proprio impianto domotico.
Certamente quando si decide di realizzare un impianto domotico l’esborso iniziale non è trascurabile, bisogna però considerarlo a 360 gradi, ovvero tenendo conto del valore del maggior comfort di fruizione della casa, del maggior valore economico della casa stessa e infine del risparmio energetico che nell’arco di diversi anni di orizzonte temporale di utilizzo/possesso della casa possono costituire un grosso risparmio se non addirittura un beneficio economico e rendere così l’impianto domotico un ottimo investimento.

 

Michele copywriter

16-10-2020

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